| 3° capitolo
Era la mia fine. Ner sicura. Siuramente avrai raggiunto lì in cielo dove c'era il mio papà, dove mi avrebbbe aspettato a braccie aperte, con il suo sorriso che mi faceva sentire al sicuro dal qualsiasi pericolo e che mi avrebbe sussurato
-Mio piccolo bocciolo di rosa-
Però invece di sentire la voce del mio papà, sentì un'altra voce. Una voce sconosciuta ma allo stesso tempo era dolce e melodiosa che urlava
-EHY PICCOLA!! Ti prego svegliati-
Aprìì gli occhi e guardai in giro. C'erano tante gente che mi guardavano con un aria preoccupata, poi c'era la macchina che mi stava quasi per investire che si era schiantato contro il muro di un negozio.
MA COME SONO RIUSCITA AD NON FARMI INVESTIRE SE ERO PIETRIFICATA DALLA PAURA? Certo non potevo avere delle ali, ma soprattutto DI CHI ERA QUELLA VOCE CHE MI CHIAMAVA?
-Ehy piccola come stai?- adisse ancora quella voce, girai la testa per vedere chi mi stava chiamando. Rimasi stupita alla visione che stavo guardando. C'era una bellissima ragazza con i capelli rossi che gli arrivarono alla schiena, gli occhi del medesimo colore che mi guardavano preoccupata. Dovevo ammeterlo era bellissima
- Ma.....tu sei l'angelo- dissi con una voce tremante
-Cosa?- domandò lei con una aria stupita
-AH! NO NIENTE EH EH- dissi nervosamente capendo di aver detto una schiochezza.
Dopo aver ripreso lucidità pensai ad alta voce
- Ma cosa è successo?-
- Devi ritenerti fortunata piccola- disse un uomo che era insieme a quella gente
- Se non ci fosse questa ragazza a salvarti la vita, a quest'ora non saresti qui a palare con noi- continuò l'uomo
Per un pò non parlai, ma poi mi girai di nuovo verso la ragazza per ringraziarla
- T......t....ti ringrazio per avermi salvato la vita- dissi, la ragazza si avvicinò verso di me
-E' stato un piacere- disse sorridendomi.
CASPITA'! Quella ragazza non soltanto era bella, ma aveva un sorriso da favola. Rimasi a guadarli, finchè non sentì una voce che conoscevo bene e che mi svegliò dai miei pensieri
-MILKY! MILKY!-
-MAMMA- dissi e correndo verso le sue braccie
-Oh Milky ha avuto paura di averti persa- disse mia madre piagendo, solo in quel momento mi accorsi che in quel momento ero io la causa del suo pianto.
Dopo un po' si avvicinò quell'uomo che avevo parlato prima e parlò con mia madre raccontando dell'accaduto. Mia madre rimase un po' scossa come paralizzata, poi il suo sguardo era diretto verso la ragazza. Si avvicinò a lei e l'abbracciò. Sicuramente la stava ringraziando, poi lei si avvicinò a me e mi prese la mano
-Su Milky torniamo a casa- disse mia madre
Salì macchina e guardai dal finestrino per vedere se c'era ancora la mia salvatrice. Ma di lei non c'era traccia. Dentro di me sperai di rivederla, ma una cosa ero siccura quella era l'angelo che stavo aspettando
*****
Dopo quella terribile esperienza decisi di tornare a casa. Ripensai a quella quella bambina e quella donna e dovevo ammetere erano tutte due belle soprattutto i loro occhi color cobalto.Poi ripensai alle parole della donna che mi aveva abbracciato
"Grazie di aver salvato la vita a mia figlia, se perdevo anche lei non so avrai continuato a vivere" sicuramente quella donna aveva perso persona molto cara, in quel momento provai un po' compassione verso quella donna.
Quando arrivai notò che il camion dei traslocchi era parcheggiata vicin a casa nostra, dopo che sono entrata notai che i mobili erano a loro posto, siccuramente avevano finito
-Oh Fine sei tornata, come è andata la tua passeggiata?- domandò mia madre
-Bè diciamo che è stata un po' movimentata- risposi
- Ciao Fine bentornata....ascolta posso farti una domanda- disse mio padre
-Certo-
- Ti servono soldi per andare all'università?- domandò mio padre
- Si mi servono soldi se voglio diventare una dottoressa, perchè?-
-Al lavoro ho conosciuto una mia collega che si chiamava....ah si Maria Lunaria, gli servirebbe una persona che si occupa di sua figlia mentre lei è a lavoro-
-In pratica una babysister?-domandai
-Esatto-
Ci pensai per un po' e decisi di accetare la proposta, era anche una buona occasione non soltanto per proccurarmi dei soldi ma anche fare anche un po' di esperienza se voglio diventare un bravo medico
-Ok papà puoi dire alla signora che accetto l'incarico- risposi decisa
- Bene vado a chiamarla-
Mentrte mio padre andò a chiamare, io andai in camera mia per riposare perchè dovevo andare a frequentare la mia nuova scuola.
Di certo non potevo sapere che il mio nuovo lavoro sarebbe l'inizio della mia nuova vita
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